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La scultura in pietra lavica dedicata a Santa Lucia

Statua Santa Lucia Belpasso 1200x675

Il suo nome è “Ego benedico quem hinc transit” (“benedico chi passa da qui”), opera realizzata dallo scultore Pier Manuel Cartalemi dedicata a Santa Lucia, patrona di Belpasso. Oggi, infatti, dedicheremo la nostra attenzione verso una delle sculture più rappresentative di Belpasso, collocata poco sotto Piazza Duomo e la Chiesa Madre Maria SS. Immacolata.

I simboli di Santa Lucia

È possibile notare come Lucia tenga con la sua mano sinistra un giglio, simbolo di purezza: la giovane, infatti, decise di consacrare la sua verginità a Cristo. Tuttavia un suo pretendente, dopo essere stato rifiutato, la denunciò come cristiana: seguì la sua persecuzione e, nonostante la minaccia di essere condotta in un postribolo, ella non arretrò nella sua decisione, continuando ad avere fede. Con la mano destra, invece, Lucia sorregge la croce, la Palma del Martirio e il piatto dove sono deposti gli occhi. Santa Lucia è considerata protettrice dei ciechi e della vista, ed è invocata contro malattie come cecità, miopia e stigmatismo.

Sculture-Foto Statua Michela Mio
La scultura che rappresenta la Santa patrona di Belpasso,Santa Lucia. Foto di Michela Mio

I riferimenti a Belpasso nella statua

Non poteva mancare nell’opera la raffigurazione della fenice, simbolo di Belpasso. L’attuale scacchiera dell’Etna un tempo si chiamava Malpasso, probabilmente per le caratteristiche della zona; “passu” perchè di zona passaggio, “malu” perchè terra di briganti e, per tal motivo, un luogo pericoloso. Il paese venne tuttavia distrutto dalla eruzione vulcanica considerata la più distruttiva in epoca storica, ossia l’eruzione dell’Etna del 1669. Gli abitanti rifondarono la città, e il nuovo centro prese il nome di Fenicia Moncada, dall’araba fenice, che risorgeva dalle proprie ceneri, e dalla famiglia Moncada, feudatari della zona. La città ebbe vita breve, venendo distrutta dal terremoto del 1693, ma i sopravvissuti, caparbi, ricostruirono nuovamente la città, rinominandola come ben augurio Belpasso.

Nell’opera di Cartalemi il mitologico uccello si pone dinanzi ai visitatori e quasi abbraccia la giovane martire cristiana, come a proteggerla. Degli inserti in pietra lavica ceramizzata sono utilizzati per decorare la corona e le ricche vesti della santa. Si può osservare come il colore dominante sia il giallo oro, mentre il girocollo è adornato da rose rosse e, al centro, una medaglietta raffigurante lo stemma di Belpasso.

Il nostro consiglio

Dalla zona di Sant’Antonio fino a Borrello, non vi è un ordine predefinito da dove iniziare. Il turista, infatti, potrà scegliere liberamente da dove iniziare il suo percorso. Questa è solo una delle tante sculture che è possibile visitare in giro per la città. Siamo certi resterete meravigliati alla visione della scultura stessa: non mancate nel passare dal centro della città per ricevere la benedizione di Santa Lucia. E, in particolare, non dimenticate i festeggiamenti nel mese di Dicembre: dalla tradizionale “Tredicina” all’antichissima tradizione dei carri, il programma della festa in onore di S. Lucia è molto ricco.

La scultura in pietra lavica dedicata a Santa Lucia ultima modifica: 2021-04-23T09:00:00+02:00 da Simone Longhitano

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Julieta B. Mollo

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