Negli ultimi anni Belpasso si è impegnata affinché si potesse offrire ai cittadini una vera e propria mostra d’arte a cielo aperto. Belpasso è ormai diventata la “città delle cento sculture”; dove è possibile ammirare delle stupende sculture create da artisti provenienti da ogni parte del mondo semplicemente passeggiando per le vie principali della città. L’iniziativa “Oro nero dell’Etna” di cui vi parliamo oggi ha come scopo quello di rendere la piazza principale del paese una vera e propria galleria d’arte.
“Oro nero dell’Etna”, una mostra a cielo aperto
Che cos’è Oro nero dell’Etna? Il sindaco scrive a proposito “È semplicemente l’appuntamento a partire dal quale la cittadinanza potrà, se non l’avesse potuto fare in occasione dei Simposi, ammirare più da vicino le sculture non ancora ufficialmente collocate in città; dalle ultime, quelle del recente Simposio del 2021, a quelle degli anni 2015, 2018, 2019”. Il vice sindaco con delega alla cultura Tony Di Mauro ci ha confermato che le sculture saranno visitabili al pubblico per un tempo al momento ancora indefinito, per permettere ai cittadini di poterne osservare la straordinaria qualità e bellezza. L’iniziativa prende il nome ovviamente dalla pregiata pietra lavica, considerata appunto l’oro nero dell’Etna. Le sculture infatti sono state interamente scolpite partendo da enormi blocchi di pietra lavica, il che li rende quasi delle creature figlie dell’Etna stessa.
Le sculture collocate in piazza sono in totale 8, e ognuna di esse ha una vera e propria storia da raccontare. Quasi tutte sono legate all’Etna e ai miti che gli girano intorno. Ma non solo, abbiamo anche un’opera dedicata alla memoria di Nino Martoglio realizzata da Calogero Arcidiacono, dal titolo “Centona”. Nel dettaglio vi parleremo di una scultura, presente in piazza duomo particolarmente interessante per via della sua tematica estremamente attuale.
“Il serpente di Asclepio”, un omaggio a chi si è speso per gli altri
Una delle opere simbolo dell’iniziativa “Oro nero dell’Etna” è sicuramente “il serpente di Asclepio”. Sul significato dell’opera l’assessore Fiorella Vadalà scrive: “Dedicata a tutti i medici e agli operatori sanitari che sono stati in prima linea durante la pandemia. Noi più di tutti tra questi ricordiamo il dott Vasta, il primo medico morto per mano del virus in Sicilia. Si narra che il bastone di Asclepio fosse in grado di guarire da tutte le malattie ecco perché questa statua rappresenta anche un messaggio di speranza in questo periodo storico molto particolare”.
La scultura è stata realizzata dalla scultrice Olandese Karin Van Ommeren, artista di livello internazionale nell’ambito della scultura. Vi ricordiamo che è possibile andare a vedere di persona queste sculture semplicemente recandosi in piazza Duomo. Lì resteranno finché, come da progetti del Comune, si realizzerà un’area pedonale dove i cittadini potranno recarsi per passeggiare fra queste immense opere d’arte, testimonianza di tradizioni in continuo rinnovamento, fra linguaggi antichi e forme d’arte dalle forme innovative.
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