L’Autunno è la stagione più amata da chi in queste giornate va per i boschi dell’Etna a raccogliere funghi, un’attività molto amata perché permette di conoscere il nostro territorio e di portare a casa prodotti da utilizzare in gustose ricette. Ve ne proponiamo qualcuna.
La stagione dei funghi
I funghi freschi sono tra i protagonisti indiscussi della stagione autunnale in tavola assieme ad altri prodotti fra cui la zucca e le castagne.
In giro per l’Italia e anche per la nostra Sicilia ci sono tante sagre dedicate a questo buonissimo, versatile prodotto della terra come nella vicina Pedara. La nostra Isola è una terra ricca di funghi presenti nel parco delle Madonie, in quello dei Nebrodi e dell’Etna.
Le tipologie migliori si trovano sotto gli abeti e i faggi. Novembre è ancora un mese dove possono trovarsi le condizioni migliori per la crescita soprattutto dei porcini o dei chiodini.
Proprio in questo periodo dell’anno si assiste alla più cospicua fioritura dell’anno e i cercatori di funghi in questo periodo possono fare delle abbondanti raccolte. La magia delle giornate nei boschi tra foglie scricchiolanti, il profumo di muschio e di umidità leggera, il terreno invogliano molti a incamminarsi alla ricerca di un contatto diretto con la natura e i suoi frutti.
Come sappiamo, esistono tante varietà di fungo e si possono consumare in tanti modi diversi. Quelle più conosciute e gustate sono: il porcino, il cardoncello, lo champignon, il gallinaccio, il chiodino.
Etna, il “regno dei funghi”
La nostra amata Muntagna si riempie di meravigliosi e profumatissimi prodotti della terra e dell’acqua, pronti da portare sulle nostre tavole. Essi si trovano abbondanti nelle pinete del parco. L’Etna si riempie di funghi a partire dai primi di settembre ( grazie alla concomitanza di un terreno umido e di una temperatura, ancora, calda) fino a dicembre.
Per quanto riguarda Belpasso, l’area si inserisce nel SIC CANALONE DEL TRIPODO e comprende anche Monti Rossi, Monte San Leo, Monte Albero, Monte Sona, Monte Po, Monte Cicariello, Monte Ilice, Airone, Zafferana Etnea.
Inoltre, spesso i nomi dei funghi dell’area etnea coincidono più o meno con le denominazioni in uso in tutta la Sicilia orientale. E’ così che i gustosi porcini (Boletus di varie tipologie commestibili) diventano i lardara, i chiodini (Armillaria Mellea) i funci i cerza, l’ovolo buono è il funciu d’ovu e i pineroli funci di zappinu. E l’elenco continua. Le mazze di tamburo (Macrolepiota procera) sono i funci cappiddini, i sanguinacci (Lactarius Deliciosus) i ruseddi, i galletti (Cantharellus cibarius) i cricchi di iaddu, i funghi di ferla (Pleurotus eryngii) funci ‘i ferra.
Il legame con l’Etna, acne per quanto riguarda questi prodotti, come per il resto è fortissimo e determinante.
Tante varianti e tante ricette
Vista la grande varietà, sono tante le ricette da proporre e ricreare. Alcuni preferiscono mangiarli in forma di insalata, tagliati a crudo e conditi con olio, prezzemolo, sale e limone. Altri li cucinano, magari arrosto su uno spiedino, assieme a zucchine, peperoni oppure in forno. Ci si può sbizzarrire con ingredienti, spezie, condimenti e accostamenti. Sono largamente usati come condimento in panini, piadine, pizze.
Essi si usano per creare molti primi: tagliatelle, ravioli o pappardelle fatte in casa, risotti (abbinati con tartufo o zafferano), lasagne bianche, pasta alla boscaiola e la pasta salsiccia funghi e piselli, maccheroni con funghi e mozzarella. Si possono usare anche con zuppe e minestroni.
Come sappiamo il fungo è un ottimo contorno che accompagna tutti i secondi di carne. Molto diffusa nella nostra zona è l’usanza di arrostire i funghi sulla brace, insieme alle salsicce, nelle tegole roventi. Spesso sono serviti anche col guanciale.
Funghi in spiedini assieme a peperoni, formaggio, zucchine, salumi. Spesso utilizzati anche all’interno di involtini e tramezzini di carne. Arricchiscono anche le torte salate. Si trovano spesso anche in arancini e cartucciate.
Abbiamo ancora i funghi ripieni, le frittate, le cotolette, le polpette; si possono creare anche creme
Date largo spazio alla vostra fantasia e creatività. Il fungo si abbina con tutto!
Consigli a chi va a raccogliere funghi per i boschi dell’Etna
Per andare a raccogliere funghi bisogna prima di tutto conoscere le regolamentazioni; inoltre non è consigliato addentrarsi in luoghi sconosciuti e da soli. Occorre poi Accertarsi delle condizioni climatiche. Cercare funghi presuppone il possesso del tesserino “raccolta funghi”, che si ottiene dopo un corso, con relativo esame, soprattutto per conoscere ed evitare i funghi velenosi.
All’interno del Parco dell’Etna, nella zona più umida del territorio del vulcano, denominata Giarrita, nell’area B del Parco, è consentita la raccolta di funghi, anche se in quantità modeste. In tutta la regione SICILIA, il limite di raccolta giornaliero, a persona, è di 3 Kg. Si può raccogliere 7 giorni su 7. E’ obbligatorio utilizzare un cestino di vimini e indossare un abbigliamento consono. I
I funghi devono essere raccolti prestando attenzione alla struttura; è buona norma non raccogliere proprio tutti gli esemplari, ma è bene lasciarne sempre qualcuno affinché possa maturare e produrre le spore utili a generare altri esemplari. I funghi Non vanno tagliati alla base e nenanche estratti facendo leva col coltello. Per estrarli dal terreno bisogna agire con delicatezza e senza fretta usando entrambe le mani.
Per ulteriori informazioni, comunque è bene contattare l’Ente Parco dell’Etna.
foto da Pixaby