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Antonino Russo Giusti, sulle orme del teatro Martogliano

Antonino Russo Giusti- Busto Bronzeo

Busto bronzeo dedicato alla memoria di Antonino Russo Giusti

Il nostro viaggio tra le figure di spicco in ambito culturale della città di Belpasso, si arricchisce. Oggi parleremo di un altro personaggio chiave del panorama teatrale siciliano, Antonino Russo Giusti.

Tra carriera giuridica e passione per la commedia dialettale

Antonino Russo Giusti, nato a Catania il 23 febbraio 1876, fu uno dei maggiori commediografi dialettali che il panorama artistico siciliano abbia prodotto. Dopo aver trascorso la sua infanzia a Belpasso, Antonino intraprese gli studi classici a Catania, laureandosi in giurisprudenza. Russo Giusti, però, comincia a scrivere solo dopo la morte di Nino Martoglio, avvenuta nel 1921; prima di allora la sua vita era dedita solo all’attività di avvocato. Il percorso teatrale di Antonino comincia a tutti gli effetti con la concessione da parte del comune di Catania del Teatro Coppola di Catania al Circolo artistico. Circolo nel quale operava la “Brigata D’arte Nino Martoglio” fondata dallo stesso Russo Giusti. Fra gli attori della scuola di Nino Martoglio, importante fu per Giusti la figura di Tommaso Marcellini. Egli metterà in scena per la prima volta in italia “L’eredità dello zio canonico” e successivamente la commedia intitolata “Il biberon di papà”.

Antonino Russo Giusti-Insegna del teatro "La fenice"
Il teatro “La Fenice” di Belpasso. Qui operò nei primi tempi la Brigata D’arte fondata da Antonino Russo Giusti nel 1945.

Ma il grande successo arriva con l’attore catanese Angelo Musco, il quale inscenò “L’eredità dello zio canonico” e “L’art. 1083” (intitolato successivamente “Gatta ci cova”) dai quali furono tratti addirittura dei film a seguito dell’acquisto dei relativi diritti d’autore da parte dello stesso Musco.

Il ritorno a Belpasso e l’analisi delle opere di Antonino Russo Giusti

Per Antonino gli anni della seconda guerra mondiale furono molto duri. A seguito dei bombardamenti che distrussero la sua casa in via Lincoln e lo stesso Teatro Coppola, Russo Giusti ritornò nel suo paese di origine, cioè Belpasso, dove vi erano nati il padre Rosario Russo Moreno e la moglie Rosa Di Mauro. Antonino contribuì molto alla crescita culturale del paese fondando la più antica compagnia teatrale ancora in attività: la “Brigata D’Arte Nino Martoglio”. La compagnia nel tempo inscenò le opere del repertorio russo-giustiano, consolidando così il legame con la città natale. Le sue opere teatrali sono caratterizzate da influenze veriste e una propensione a raccontare storie pregne di quella semplicità e autentica sicilianità che caratterizza tra l’altro le opere del suo “maestro spirituale” Nino Martoglio. Entrambi infatti raccontano con ingenuità una Sicilia d’altri tempi, rendendo partecipe lo spettatore e il lettore grazie a semplici storie fortemente verosimili.

Antonino muore nel settembre del 1957, all’età di 81 anni, lasciando alla città un importante patrimonio culturale che ancora oggi viene conservato con cura e passione dalle compagnie teatrali odierne, le quali continuano ancora oggi ad inscenare le sue opere più celebri. Purtroppo però, dopo la morte di alcuni dei più celebri attori del teatro siciliano, come Angelo Musco, Attilio Rapisarda e molti altri, diverse opere di Giusti che ai tempi riscossero molto successo, finirono nel dimenticatoio. Si spera che nel tempo si possa recuperare interamente un repertorio che ai tempi donò lustro e bellezza alla città di Belpasso.

Antonino Russo Giusti, sulle orme del teatro Martogliano ultima modifica: 2021-02-12T19:54:09+01:00 da Gabriele Privitera

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